venerdì 9 agosto 2013

Il lievito



Un capitolo a parte merita sicuramente il discorso “lievito”, il quale mi sta facendo partire la brocca.

Ogni settimana a casa nostra si consumano una media di due ciambelle per la colazione e un numero imprecisato di biscotti, di cui mio marito è un consumatore seriale. Il tutto per un totale di tre bustine di lievito.
Prima ero solita comprare al supermercato il lievito vanigliato “Pane degli Angeli”, che acquistavo nella confezione da 10 bustine, per un totale – se non ricordo male – di circa 3  Euro. Con questa confezione ero più o meno a posto per almeno tre settimane.


 
Nell’ultimo mese ho comprato da NaturaSì il lievito vanigliato biologico per dolci “Baule Volante”, nella confezione da tre bustine che – sempre se la memoria non mi inganna –  costa più o meno  1,70 Euro. Con questa confezione riesco a soddisfare giusto le nostre esigenze settimanali.



Però mi sono stancata perché, a parte il fatto che non riesco ad andare da NaturaSì tutte le settimane e quindi quando ci vado mi sento un po’ una matta a svaligiare il reparto lieviti, mi piace fare mie le parole che ho trovato sul blog Bio si può:

Anche da un punto di vista ecologico, usare prodotti i cui pochi grammi sono contenuti in tanta carta (o, peggio ancora, alluminio) e che hanno percorso centinaia di chilometri per arrivare in supermercati iperilluminati e supercondizionati, non è una scelta tra le più corrette.

Cosa fare allora?

L’anno scorso abbiamo provato la pasta madre. Giuro che ci abbiamo provato. Per ben due volte.
Ma purtroppo non fa per noi.
Ci piace molto l’idea della pasta madre, eravamo soddisfatti delle ricette che utilizzavamo ma i suoi tempi lunghi entrano in pieno contrasto con la nostra totale mancanza di organizzazione.
In cucina, infatti, siamo un po’ degli improvvisatori: decidiamo un momento per l’altro cosa mangiare e quasi mai pianifichiamo i nostri pasti.
Pane ne consumiamo pochissimo (più che altro cerchiamo di far entrare poco pane in casa nostra perché siamo capaci di ingurgitarne, per pura golosità, delle quantità imbarazzanti).
E per quanto riguarda la nostra classica ciambella della colazione, spesso ci accorgiamo di averla terminata proprio la mattina stessa, per cui spesso ci mettiamo all’opera all’ultimo minuto (usiamo una ricetta velocissima che prevede 20 minuti di cottura).
Insomma, anche se ci abbiamo provato con le migliori intenzioni, la pasta madre proprio non fa per noi. Purtroppo.

E quindi?!?
Ho guardato un po’ su Internet e ho trovato queste ricette:

- mescola  1 di cucchiaino di bicarbonato con 2 di cremore di tartaro (per 225 g di farina)
- oppure, 1/4 di cucchiaino (2 g) di bicarbonato con 125 g di yogurt;
- oppure ancora, 1/4 di cucchiaino (2 g) di bicarbonato con 1/2 cucchiaino di aceto o succo di limone e 100 g di latte.

Devo dire che mi ispira molto il mix bicarbonato + cremor tartaro, per cui ho deciso di partire alla ricerca del cremor tartaro, che vorrei acquistare in farmacia e non sotto forma di bustine al NaturaSì.
Suppongo che non sarà facile trovarlo nelle immediate vicinanze, quindi...che la caccia abbia inizio!
 

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