Come ho avuto più volte occasione
di accennare, ora faccio più attenzione ai prezzi e mi pongo molte più domande.
E mi pongo dei problemi
esistenziali che voi neanche immaginate, tediando chiunque si ritrovi al mio
fianco!
Ad esempio, il cosiddetto (da me)
affaire ricotta mi ha quasi mandato
fuori di testa.
Tutto è nato dopo aver notato una
bella discordanza nei prezzi della ricotta: 11 Euro al chilo al Mercato della
Terra, 4,50 Euro allo spaccio del caseificio del mio paese e 8 Euro dal
fornitore del Gruppo d’Acquisto.
La mia preoccupazione non era
principalmente legata al fatto che la ricotta del Mercato della Terra fosse
troppo costosa, ma mi spaventava
soprattutto il prezzo basso della ricotta del caseificio (quella che compro abitualmente)…forse
quel prezzo così conveniente era indice di scarsa qualità?
Fortunatamente conosco persone
che da molto tempo si interrogano sulla qualità dei prodotti, quindi mi sono
rivolta a loro con i miei mille dubbi.
Dunque, partiamo dal presupposto
che la ricotta è un prodotto di scarto della produzione del formaggio, infatti
non è altro che siero ribollito (e il siero è quel liquido che si separa dalla
cagliata durante la produzione del formaggio). Di per sé, quindi, non dovrebbe
essere molto costosa.
Poi, però, entrano in gioco tutte
quelle variabili tipo il metodo di produzione e il discorso biologico/non
biologico.
Premesso ciò, mi è stato per
fortuna confermato che la ricotta del “nostro”caseificio non è una porcheria.
Certo, come già sapevo non è biologica, ma il prezzo basso è probabilmente
dovuto al fatto che:
- producono una gran quantità di
siero come residuo della produzione del parmigiano, che è il loro vero business
- al negozio vendono direttamente
i prodotti del caseificio
Tra l’altro a questa ricotta
viene aggiunta della panna (che quindi dovrebbe rappresentare un costo extra),
rendendola più grassa e saporita, meno “delicata”. E qui entra in gioco il
gusto personale…ma a mio parere la panna la rende veramente libidinosa!
Gli 8 Euro al chilo del
produttore del Gruppo d’Acquisto (di cui ho sentito dire splendide cose e di
cui non vedo l’ora di visitare la stalla) sono probabilmente giustificati dal
fatto che la sua produzione è limitata, manuale (non industriale) e biologica.
La sua ricotta costa sicuramente di più, ma diciamo che non ha un prezzo pazzo
considerando le sue caratteristiche.
Alla luce di tutto ciò, gli 11
Euro del Mercato della Terra appaiono veramente eccessivi. Anche se, col senno
di poi, mi è venuto un dubbio…che forse non fosse ricotta di mucca? Non ci metterei
la mano sul fuoco…
Spesso si pensa che un prezzo
alto sia indice di qualità elevata e fortunatamente questo è quasi sempre vero.
D’altro canto, però, un prezzo basso può trovare giustificazioni sensate, che
non indicano necessariamente che il prodotto in questione sia una schifezza.
Anzi, purtroppo ultimamente ho
sempre più l’impressione che si marci un po’ su questa teoria del prezzo alto =
qualità alta, proponendo quindi prezzi eccessivi e non alla portata di tutti.
Se ne parlava l’altro giorno
proprio con un assessore del mio paese (anche se l’argomento era completamente
diverso): se, ad esempio, si offrono spettacoli teatrali per bambini al costo
di 3 Euro l’uno, sperando di venire incontro alle esigenze delle famiglie,
automaticamente si esclude tutta quella fetta di genitori che ritiene che il
prezzo sia troppo basso e che ci sia “qualcosa sotto”, e che si sente più
sicura a spenderne 10 o 15. Genitori che chiaramente se lo possono permettere.
In realtà penso che, come in
tutte le cose, sia importante porsi delle domande, cercare di indagare le varie
situazioni e decidere di conseguenza, con consapevolezza piena.
Possiamo ancora permetterci il
lusso di effettuare delle scelte consapevoli…quindi perché non farlo?